Alla scoperta della Bassa Maremma: Domenico Tiburzi, il più famoso e amato brigante della Maremma

Sebbene siano passati oltre due secoli dalla sua morte, Domenico Tiburzi è un personaggio molto popolare della Bassa Maremma, ma chi è? Perché è divenuto così celebre?

Scopriamolo insieme!

Chi era Domenico Tiburzi

Domenico Tiburzi, conosciuto anche con il vezzeggiativo Domenichino per via della sua statura bassa, era un brigante buono, in quanto sempre pronto a difendere la popolazione dalle ingiustizie e dai soprusi dei grandi e ricchi proprietari terrieri, i quali non si facevano alcuno scrupolo a sfruttare e sotto pagare i lavoranti.
L'uomo nacque a Pianiano (frazione del Comune di Cellere) il 28 maggio 1836 da Lucia Attili e da un bracciante di nome Nicola.
I due genitori gli diedero due fratelli minori, ossia Giovanni e Paolo.
La sua infanzia fu alquanto disagiata, in quanto diventò dipendente di un pastore locale per contribuire all'esiguo bilancio familiare.
Quando crebbe seguì le orme professionali paterne, ma palesò ben presto la sua natura violenta e irrequieta, tanto che fu denunciato per pascolo abusivo.
La sua prima esperienza carceraria la provò nel dicembre 1864, quando, all'interno di un'osteria, aggredì un uomo con un pugnale.
Il 29 maggio 1859 si sposò con Veronica dell'Aia, dalla quale ebbe due figli, Luciano e Nicola. Grazie alle suddette nozze il brigante riuscì a elevare la sua posizione sociale, tanto da riuscire a farsi assumere come buttero, ovvero pastore a cavallo, lavoro tradizionale all'interno della zona maremmana.
Dopo la morte della consorte per malaria, l'uomo iniziò a frequentare assiduamente amanti e prostitute.

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Domenico Tiburzi: morte e sepoltura

Il Robin Hood maremmano morì a Capalbio il 24 ottobre del 1896, a seguito di uno scontro a fuoco con i Carabinieri, i quali lo freddarono con un colpo di pistola alla testa.
Le sue spoglie furono sepolte nel cimitero di Capalbio, dove furono appoggiate a una colonna e immortalate in abiti briganteschi dal fotografo Ausonio Ulivi.
Sebbene il suo corpo venne sepolto regolarmente, sul suddetto aleggia un'infondata diceria che narra l'inumazione per metà dentro e metà fuori dalla zona consacrata.
Tale leggenda nacque per via del rifiuto dell'allora parroco della località di far seppellire il criminale nel cimitero, poiché lo riteneva una persona senza Dio.
Questa decisione scatenò malcontento nei cittadini, i quali lo consideravano invece un paladino dei poveri, in quanto rubava ai ricchi per aiutarli.
La singola disputa si concluse con un compromesso: il corpo di Domenichino fu collocato dove un tempo c'era il cancello d'accesso al camposanto, ma senza alcuna croce o lapide di riconoscimento. Attualmente le tracce del vecchio cancello si sono perse, ma il luogo di sepoltura è stato ampliato nel corso del tempo.
Oggi è possibile leggere una targa in legno riportante la sua data di nascita e decesso posta su una colonna romana dove l'uomo fu legato e immortalato.

Domenico Tiburzi, Cesare Lombroso e opere artistiche

I resti del cervello del brigante furono spediti a Cesare Lombroso, famoso antropologo dell'epoca.
Quest'ultimo sosteneva che Tiburzi non era un delinquente nato, bensì un criminaloide, poiché l'ambiente in cui era cresciuto influenzò notevolmente la sua personalità e il suo stile di vita. Bisogna inoltre segnalare che sul famoso personaggio furono composte diverse opere artistiche popolari, tra cui ballate, cronache, romanzi e racconti aneddotici.
Nel 1996 il regista Paolo Benvenuti diresse un film proprio sul Tiburzi, il cui personaggio venne interpretato dall'attore Pio Giannelli.
Infine non è raro che la sua figura diventi la protagonista incontrastata delle etichette di prodotti enogastronomici maremmani.

Hotel Residence Valle del Buttero

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Le camere dell'albergo sono provviste di tutti i comfort più all'avanguardia e presso la reception gli ospiti potranno trovare una guida con tutti i ristoranti di Capalbio che servono gustose portate di cucina tradizionale toscana.
Oltre a visitare i luoghi di brigantaggio della Maremma, questa zona offre numerose attività ricreative, culturali e gastronomiche tutte da scoprire.

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16/11/2021
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